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Cassa Integrazione. Soldi agli sgoccioli. Dove si taglia? Coesione sociale in bilico
Cassa Integrazione agli sgoccioli e risorse ulteriore per € 1 miliardo ritenute non sufficienti. Il momento è delicato, anche perché non c'è ancora un governo. Anche per il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella è importante che l’esecutivo uscente, e quello che dovrà essere nominato, mettano al primo posto nell’agenda politica l’importanza delle politiche del lavoro. La priorità infatti è mantenere la coesione sociale. Qualsiasi risorsa si riesca a trovare a bilancio va destinata al lavoro». La cassa integrazione dei guadagni in deroga è uno strumento particolarmente complesso, che a fronte di una sospensione massima del rapporto lavorativo di 200 ore, permette al datore di lavoro di “scaricare” il rapporto economico relativo alle ore di lavoro sospese sull’Istituto nazionale della previdenza sociale, che di fatto integra i guadagni. Proprio l’imprenditore deve raggiungere prima un accordo con i sindacati, sospendere il lavoratore, e fare richiesta all’Inps, che è organismo statale si basa sul bilancio di Stato, e che quindi ha margini di manovra estremamente limitati. Una soluzione tuttavia potrebbe arrivare dalla rimodulazione dei capitoli generali di spesa: «Proseguire sulla spending review e sulla lotta all’evasione, e riprendere il confronto, il negoziato bilaterale con la Svizzera per un accordo di trasparenza ai fini della tassazione». Decisioni che potrebbero portare nelle casse dello Stato molti miliardi, ma che devono essere approvate da un governo eletto, stabile e legittimato dalla maggioranza parlamentare.
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