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Banca etica. Una strada equa per uscire dalla crisi (Marco Spagnuolo)

Guidare l'economia mondiale verso una realtà più equa e sostenibile. Questo l'obiettivo della Finanza Etica e della "figlia" Banca Etica.
Le radici di questa nuova interpretazione dell'economia, risalgono alla famosa crisi mondiale del '29 e più propriamente negli Usa.
In quell'anno nefasto, alcuni religiosi fecero pressione sulle banche in cui erano depositati i loro risparmi, affinchè non finanziassero investimenti contrari alla loro morale: tabacco, alcolici, armi.
In Italia, negli anni '90 nacquero alcune banche etiche. La più grande è Banca Etica Popolare nata nel 1999 per iniziativa di alcune organizzazioni del terzo settore , la banca si caratterizza per offrire ai risparmiatori tutti i comuni servizi bancari in condizioni di trasparenza e dal fatto che, oltre ai privati cittadini, possono accedere ai finanziamenti della stessa solo le organizzazioni del terzo settore, le ONG o altre società la cui attività abbiano un evidente valore sociale o ambientale.
Il funzionamento della B.E. si basa sulla interdipendenza tra economia, sostenibilità ambientale, necessità delle persone, delle famiglie, delle associazioni, delle imprese e della pubblica amministrazione.
Innanzitutto B.E.ha definito il suo campo di operatività verso il sociale e l'economia solidale, oltre ad indirizzare la sua proposta verso l'ambiente, facendosi interprete delle richieste dei cittadini responsabili.
I principi fondamentali della finanza etica sono
• Centralità della persona, per lo sviluppo di un modello economico a servizio dell’uomo e rispettoso della natura.
• Equità, nel senso di una giusta distribuzione della ricchezza e delle risorse, orientata al superamento delle disuguaglianze sociali.
• Responsabilità, attenzione costante alle ricadute sociali ed ambientali dell’intermediazione finanziaria e dell’attività imprenditoriale.
• Cooperazione e Solidarietà, come consapevolezza che il bene comune puó essere raggiunto solo tramite l’impegno congiunto di ciascuno.
• Partecipazione ,Efficacia ed efficienza, come riconoscimento del diritto dei soci, dei collaboratori e dei risparmiatori di prendere parte alle decisioni e come impegno a svolgere un ruolo attivo nel raggiungimento dellamissione attraverso un uso responsabile del denaro.
• Sobrietà, come stile di vita teso a soddisfare i bisogni fondamentali di ciascuno, per cui le scelte sono orientate dalla consapevolezza che la ricerca del bene comune, in un progetto di economia sostenibile, richiede un cambiamento imperniato sul contenimento dei consumi dimerci e di risorse, in particolare delle energie di fonti non rinnovabile.

Gli strumenti elaborati da Banca Etica sono:

• Partecipazione del socio
• Partecipazione el risparmiatore
• Pubblicazione di tutti i finanziamenti concessi
• Chiarezza dei foglio informativi
• Pubblicazione dei bilanci sociali
• Comitato Etico
• L'istruttoria socio-ambientale
• Certificazione SA 8000

Dove risiede e cosa alimenta il desiderio di un cambiamento così radicale nella concezione di economia?
Negli anni '70 le attività finanziarie avevano un valore simile al PIL della Terra. 40 anni dopo sono quadruplicate. Tutto ciò ha portato alla disuguaglianza tra i popoli, l'Occidente con solo il 10% della popolazione totale si è arricchito in modo vorace e incontrollato, l'altro 90% ha vissuto e vive nella stagnazione più abissale.
Capovolgere questa situazione è possibile,lottando contro la sudditanza finanziaria dei paradisi fiscali (Vanuatu, Andorra, Cayman Islands), dalle agenzie di Rating (Moody's, Standard&Poors),ed introducendo tasse sulle transazioni finanziarie in modo da combattere la speculazione.
Gli speculatori sono i veri fautori di questa crisi mondiale, decidono le economie da salvare e decretano quelle da affondare, indipendentemente dalla sovranità e democrazia degli stati.
Una crisi che però non ha attaccato il potere delle banche (BCE in primis), che per essere salvate sono stati bruciati miliardi e di conseguenza posti di lavoro in tutto il mondo.
Bisogna cambiare rotta, uscire dalla crisi con un diverso modello di sviluppo che punti alla riconversione ecologica dell'economia, alla qualità e sostenibilità delle attività produttive, ai beni pubblici e sociali.

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